giovedì 25 settembre 2008

Aggiornamento

Ho pensato fosse giusto aggiornare la situazione sulla mia lotta al fumo...+ per me che x altri....voglio , tra qualche tempo rileggere quanto questa battaglia sia stata faticosa , ma non impossibile...sto qui ed è il 25 sett ed ho smesso di fumare il 14 sett...11 giorni senza una ..dico una siga tra le maniiiiiiii......chi legge penserà che 11 giorni sono pochi e che potrei ricominciare da un minuto all'altro...ma a me solo il pensiero toglie il respiro , per chiunque voglia smettere dico di non pensarci su tanto...quello che si deve fare è semplicemente non fumare la prossima sigaretta , senza farsi aiutare da tutte le bugie che ci raccontiamo ...che non è il momento giusto , che lo stress di questo periodo non ce lo permette , che già ho 2 chili in + se smetto saranno 4 ...ecc...insomma non prendersi per il c... da soli e semplicemente dire STOP , i primi giorni è stata dura e ancora adesso mi manca la gestualità , il condividere con gli altri fumatori quei riti tipo il caffè , le pause e le chiacchiere , ma ho capito che anche questo può essere sostituito da un sorriso , dalla mia allegria e da quello che ho da raccontare. Adesso ho molto + tempo per tutto , la giornata è lunghissima , non ci sono tutte quelle pause che avevano come scusa la sigaretta , non c'è la noia e in cambio c'è tanta energia e forza che giorno dopo giorno imparo ad usare ed è una bellissima sensazione.

venerdì 19 settembre 2008

Sopravvivere



Oggi mi ha fatto riflettere tanto una parola che mi è stata detta cosi...buttata la come niente fosse...ho chiesto ad una persona come stai e lei ha risposto.." tutto bene tiro innanzi "..e NO , se tiri innanzi non va tutto bene ..io oggi lo so , io che mi sono trascinata per i miei primi 32 anni una vita che aveva come obbiettivo supremo sopravvivere , so che la vita è gioia , è buon umore , interessi , c'è tanto ..tante opzioni che ci rimandano un sacco di emozioni e dipende da noi se arrivano positive o meno. Lasciarsi trascinare giorno dopo giorno dalla corrente senza agire , senza essere l'attore principale della propria esistenza è molto triste e lo è ancor di più se uno non se ne rende conto... oggi ogni mia azione è rivolta alla mia vita , allo scorrere del mio tempo , al movimento del mio corpo nello spazio e tutto protende al dare agli altri e a me stessa quel lampo di luce che prima difficilmente notavo.

martedì 16 settembre 2008

SMETTO DI FUMARE



Sono le 5 e mezza del mattino e sono sveglia dalle 3 e sono andata a dormire all'1 e trenta , niente in questi giorni ha una parvenza di equilibrio , a momenti sembro esaltata in altri troppo moscia...non fumo da domenica sera siamo mercoledi mattina e non avrei mai detto che sarei riuscita a vivere cosi a lungo senza aspirare fumo...ormai era come respirare.

So per certo che non accenderò mai più una sigaretta, anche se adesso muoio dalla voglia di averne una e di aspirarne i fumi fino all'inverosimile , so che non vivrò mai più questa esperienza che sembra sublime ..ma purtroppo diventa un atto di routine che si ripete anche 25 volte al giorno e che lentamente mi stava ammazzando , senza che io minimamente me ne accorgessi. Solo che giuro è difficile pensare di passare il resto della mia vita da sola , perchè la sigaretta è questo : un'amica , un sostegno , un modo di scandire il tempo che passa .
Ottantadue ore senza fumare ,io non le potevo più neanche immaginare , ho 32 anni e fumo da quando ne avevo 13 o forse anche meno , ho iniziato con le calie a scuola che abbinate alle sigarette mi facevano sentire grande ( e menomale che questo connubio e bastato ).
Sono passate 82 ore e a me sembra un tempo infinito , come leggere un testo senza punti ne virgole ,

prima qualche giorno fa tutto era scandito dal rumore dell'accendino ...mi sveglio .trak...prendo il caffè..trak..finisco la colazione ...trak...mi siedo al pc ...trak...due chiacchiere con mia sorella ...trak...è passata solo un'ora da che mi sono svegliata e siamo a 5 e finchè si arriva a notte quel trak..trak..trak...continua e continua..non le conto più , a chi mi chiedeva quante ne fumavo dicevo :" un pacco alcune volte qualcosa in più " e no che non erano più un pacco , erano due o quasi...40 e non ci credo ancora.

Chi fuma non capisce a cosa rinuncia , io spendevo solo in sigarette e inconsciamente mi punivo non comprando nient'altro x me , riuscivo a schiacciare la noia semplicemente non combattendola , ma seguendo le scie di fumo che la mia bocca lasciava andare ...una persona che si è battuta sempre per essere libera , completamente succube dell'invenzione del secolo dei capitalisti.
Pensandoci è assurdo :io pago profumatamente delle aziende e lo Stato per inalare fumo e veleni anche se questo mi è sempre risultato inaccettabile , ma uno che fuma ad un certo punto fa finta di dimenticare , il fumo è una droga e io una tossicodipendente , inutile prendersi in giro e come tutte le droghe ti fa inventare e omettere pur di giustificarla.
Mi fermo qua per adesso , spero che questi giorni convulsi passino presto e che io possa trovare un equilibrio in questa nuova fase della vita.

giovedì 4 settembre 2008

GOMORRA - ROBERTO SAVIANO




QUESTA RECENSIONE NON L'HO SCRITTA IO , MA AVENDO LETTO IL LIBRO PENSO SIA UNA BUONA RECENSIONE E UN MODO X FARLO CONOSCERE A CHI PASSA DAL MIO BLOG E NON L'HA ANCORA LETTO.

Gomorra, di Roberto Saviano e' un libro inusuale. Lo definirei un’analisi approfondita della camorra italiana. A tratti forse romanzata ma sicuramente uno scritto importante per capire come ‘il sistema’ (nominata tale dallo stesso scrittore) è organizzato ed in quali rami opera.


Scopriamo che il sistema non sono ha un’organizzazione formidabile dove non esiste una struttura centralizzata di una o più famiglie che controllano il territorio ma utilizza una forma di lavoro più simile al franchising. Le famiglie ci sono sempre e si occupano dei grandi affari ma poi per la produzione ad esempio dell’abbigliamento ‘tarocco’ viene delegata l’organizzazione alla piccola imprenditoria e naturalmente 'le famiglie' garantiscono il credito finanziario a tutta questa rete di nuovi piccoli impresari.


Saviano ci fa vedere uno spaccato della nostra Italia schifosa ed imputridita da interessi personali, dove le persone si scannanno per la bramosia di potere. Dove non importa se le proprie terre vengono inquinate da rifiuti tossici che nessuno vuole. Parla di persone che con il denaro coprono e mettono a tacere tutto, che sanno giocare sporco fin dai primi passaggi con assunzioni ‘pilotate’ e appalti truccati e ci fa capire che il sistema è ovunque intorno a noi. Il meccanismo funziona perfettamente arrivando a controllare appalti pubblici e privati ed il contrabbando delle commesse tessili del nord per la produzione delle grandi firme della moda.


Il libro è scorrevole. Mi sono piaciute le descrizioni del porto di Napoli e non mancano storie divertenti sui boss come quello che racconta di un 'capo famiglia' che si fa costruire una villa identica a Toni Montana in ‘Scarface’, molto divertente anche la parte dove lo scrittore indica i vari ‘soprannomi’ usati per identificare i malavitosi.


Trovo che Roberto Saviano sia uno scrittore con un coraggio straordinario. Oggi fa parte del gruppo di ricercatori dell’Osservatorio della camorra e l’illegalità e collabora con vari giornali come ‘il manifesto’ e ‘il corriere del Mezzogiorno’.


Da vedere i vari articoli apparsi su Nazioneindiana.com


Frase preferita: “Quando vado al molo di Bausan ho la sensazione di vedere da dove passano tutte le merci prodotte per l’umana specie. Dove trascorrono l’ultima notte prima di essere vendute. Come fissare l’origine del mondo.”


“Tutti quelli che conosco o sono morti o sono in galera. Io voglio diventare un boss. Voglio avere supermercati, negozi, fabbriche, voglio avere donne. Voglio tre macchine, voglio che quando entro in un negozio mi devono rispettare, voglio avere magazzini in tutto il mondo. E poi voglio morire. Ma come muore uno vero, uno che comanda veramente. Voglio morire ammazzato

ENZO BIAGI HA DETTO :
Mi incuriosiva però quanto mi diceva Loris Mazzetti che lo aveva conosciuto a Roma: “C’è in circolazione un libro scritto da un ragazzo di 28 anni che ha venduto più di 700 mila copie, soprattutto tra i giovani, che sta facendo più danni alla camorra che anni di guerra dello Stato. Per questo, oggi l’autore vive sotto scorta”.

Mi è parsa una storia da raccontare, anzi ho pensato che doveva essere la prima intervista del mio ritorno dopo cinque anni in televisione. Così ho letto ‘Gomorra’.

Dovevo pur documentarmi. La prima impressione è stata che mi trovavo di fronte a uno scrittore, vero, e, per quel che conta il mio giudizio, con un grande avvenire davanti. Qualcuno ha detto che è facile raggiungere il successo, difficile mantenerlo. In questo caso, non credo. Piuttosto, il problema di Roberto sarà che in questo Paese il successo non te lo perdonano ed esistono sempre i critici paludati i cui libri, magari, non raggiungono le cinquemila copie di tiratura. La mia età mi ha permesso di trasmettere a Saviano questa modesta opinione e la raccomandazione, a un ragazzo di cui potrei essere nonno, di aspettarsi l’invidia e di non prendersela troppo. Al di là delle sue indubbie capacità di scrittura, colpisce il carattere di un ventenne che comincia ad interessarsi alle vicende di camorra, a seguire i processi, a studiare le carte, a frequentare gli ambienti malavitosi della sua terra con lo scopo di capire e poi raccontare. Ed è stato proprio questo a creargli dei problemi. Roberto Saviano non solo ha ‘denudato il mostro’, ma l’ha saputo spiegare come finora nessuno. Mi è venuto subito in mente uno scrittore che ho molto amato, di cui sono stato amico, Leonardo Sciascia: quanto lui ha saputo narrare la sua Sicilia e le storie di mafia così Saviano è lo scrittore per eccellenza di Napoli e della camorra.

Ho voluto, prima di entrare in studio, passare qualche ora con Roberto, non solo per dargli un po’ dell’esperienza di un vecchio signore, ma per conoscerlo e cercare di capire che cosa spinge un giovane a rinunciare alla propria libertà, a vivere come tutti i coetanei, incontrare la sua ragazza, andare al cinema, prendere un aereo, cenare con gli amici. La prima risposta l’ho avuta dai suoi occhi, intelligenti e curiosi che mi hanno frugato forse per spiegarsi il perché di quell’invito. Chi mi conosce sa che sono abituato a trascorrere con i miei ospiti il tempo necessario per la trasmissione, ma stavolta avrei voluto che la colazione con Roberto, poi il caffè, durassero di più. Anzi, spero che mantenga la promessa di tornare a trovarmi, magari quest’estate in campagna, così avremmo la possibilità di continuare quel discorso cominciato a casa di mia figlia Bice. Dai giovani, anche alla mia età, c’è sempre da imparare. Da Roberto Saviano un po’ di più.

E’ arrivato poi il momento dell’intervista e dalla sua prima risposta ho capito che avevo ragione ad aver voluto inaugurare ‘RT’ con lui. Poco prima ci eravamo messi d’accordo sul finale: gli avrei chiesto se voleva aggiungere qualcosa e lui, che aveva il suo libro infilato tra il bracciolo e lo schienale della poltrona, ne avrebbe letto qualche riga. Invece, a quella mia domanda Saviano ha risposto: “Sono felice di aver potuto dialogare con lei. Se questo è possibile, forse in questo Paese qualcosa è ancora possibile fare.”

E’ stato il più bel ‘bentornato’ che ho ricevuto. Grazie, Roberto.

Scritto da Enzo Biagi per il festival della letteratura di Massenzio in occasione della partecipazione di Roberto Saviano il 21 Giugno 2007

p.s: Roberto Saviano, 28 anni, giornalista e scrittore napoletano, vive blindato da 23 mesi, cambiando continuamente domicilio da quando si è scoperto un progetto per eliminarlo del clan camorristico dei Casalesi. La sua colpa? Aver scritto il libro Gomorra, tradotto in 42 Paesi.



QUESTA è LA COPERTINA DEL LIBRO...ANCHE SE SPERO DI CUORE SIA GIà CONOSCIUTA DA CHIUNQUE !!!

Vinicio Capossela



Che farò lontan da te pena dell'anima
senza vederti, senza averti, nè guardarti
anche lontano non vorrò dimenticarti
anche se è ormai impossibil il nostro amor

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Come negar che ti amo vita mia?
Come togliermi in petto questa passion?

E a veder che crudel destino ora ne viene
ma che l'ombra ora ci prenda più mi addolora
Il mio cuore mi dice che non può seguirti ancora
e nemmeno questa angustia sopportar

Come levar alle stelle via il bagliore?
Come impedir che corra il fiume al mare?
Come negar che soffre il petto mio?
Come levar dall'anima questa passion?

Come levare via il profumo al fiore?
Come togliere al vento l'armonia?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?
Fuori dalle braccia tue sulle ginocchia mie
così levarmi in petto questa passion?



P.S : Ho scoperto quest'artista da poco , anche se lui sta in giro da un pò...inizio del 2000 credo , mi ha colpito come non succedeva da tempo , mi ha dato molte emozioni ascoltare le sue canzoni , questo jazz leggerissimo si ascolta con piacere ..l'ho postato per farlo conoscere a chi come me magari non l'ha mai ascoltato...penso ne valga la pena !!!